31/12/08

la persona autistica e la famiglia...


La condizione di autismo induce una forte sofferenza e uno stress elevato nei familiari del soggetto colpito che si trovano in una situazione di impotenza di fronte a comportamenti per loro incomprensibili. E' necessario che tutte le persone coinvolte nella vita del soggetto autistico siano coerenti tra loro nell'utilizzare un approccio che preveda l'organizzazione del lavoro e del tempo in modo chiaro e con messaggi stabili. Inoltre, la famiglia è una componente fondamentale da considerare nel quadro di lavoro per l'autismo in quanto influisce sugli effetti della riabilitazione. Pertanto azioni di supporto, informazione, motivazione e aiuto alle famiglie devono essere pianificate in parallelo agli interventi sulle persone con autismo.

i disturbi affettivi...


I disturbi affettivi non comportano di per sè ritardi dello sviluppo gravi, nè comportano necessariamente problemi maturativi e costituzionali e devono quindi essere differenziati dai disturbi gravi dello sviluppo, dai disturbi generalizzati dello sviluppo e dai disturbi di regolazione. Secondo la Classificazione diagnostica i disturbi dell'affettività comprendono: i disturbi d'ansia, i disturbi dell'umore, il disturbo della componente espressive dell'emotività, il disturbo di identità sessuale, il disturbo di attaccamento.

24/12/08

disturbi della comunicazione....

Gli studi sullo sviluppo del linguaggio dei bambini tipici sono d'aiuto per capire meglio i deficit osservabili nella sindrome autistica. Nello sviluppo normale del linguaggio si evidenziano due fasi distinte: all'inizio i bambini apprendono nuovi termini lessicali lentamente. Spesso queste parole non vengono generalizzate e non vengono utilizzate sistematicamente. Quando il lessico è tra le 50 e le 100 parole si nota un cambiamento qualitativo, in questa fase il ritmo di apprendimento lessicale subisce un aumento esponenziale. I bambini con autismo molto spesso presentano un arresto dello sviluppo linguistico intorno ai due anni e a volte mostrano una regressione, perdendo l'utilizzo delle parole apprese. I bambini autistici che fanno pochi progressi nell'acquisizione di un lessico limitat, usato in modo limitato, con poca capacità di generalizzazione, dipendono ancora dall'apprendimento associativo piuttosto che da quello linguistico.

23/12/08

autismo è.....


Autismo è:


  • incapacità a comunicare

  • incapacità a esternare i propri sentimenti

  • incapacità a leggere i sentimenti altrui

  • incapacità a filtrare gli stimoli ambientali

  • mancanza di recettori sociali

  • ipersensibilità ai rumori

  • deficit dell'immaginazione

  • incapacità di giocare

  • attività ripetitive

  • deficit intellettivo spesso associato

  • una patologia che perdura fino alla vecchiaia

autismo NON è.....


Autismo NON è:


  • timidezza

  • blocco psicologico

  • ripiegamento su se stessi

  • reazione al mancato amore materno

  • desiderio di rimanere chiusi nel proprio guscio

  • inmmersione in pensieri profondi e ricche fantasie

  • patologia da cui si guarisce dopo l'infanzia

19/12/08

Disturbi degli organi fonatori


I disturbi elencati nel mio post precedente possono colpire selettivamente alcuni organi fonatori (bocca, lingua, corde vocali, ecc):il bambino avrà allora grande difficoltà per parlare, anche se può emettere suoni o parole in modo sporadico. Si possono sospettare questi disturbi nei bambini che:

- deglutiscono male o non riescono a soffiare, a sputare, ecc

- masticano poco o male

- soffrono di otiti frequenti

- se parlano, lo fanno poco, in rare occasioni

- presentano difficoltà di articolazione

16/12/08

..disturbi della vista


Le ipotonie, disprassie, ecc (di cui abbiamo parlato in precedenza)possono colpire selettivamente alcuni muscoli extra-oculari, che permettono di dirigere lo sguardo su un obiettivo. Il soggetto autistico potrà anche sviluppare diplopia(sdoppiamento delle immagini). Se tutto questo si verifica nel periodo in cui dovrebbe acquisire e consolidare le capacità di riconoscere persone ed espressioni dai lineamenti del viso, tale acquisizione sarà fortemente compromessa, anche se il soggetto non presenta strabismo evidente.

Gli interventi di riabilitazione possono essere d'aiuto?!


E' importante precisare che gli interventi di riabilitazione funzionale non possono "guarire l'autismo"-cioè il disturbo del sistema nervoso centrale che è alla base dei sintomi- ma sono fondamentali per controllare e risparmiare le situazioni di iper-handicap inevitabili.

14/12/08

cosa dice la ricerca?!


Dal punto di vista della ricerca, rilevare l'evoluzione di questi disturbi in molti soggetti, tenendo conto dell'ordine temporale nel quale diverse zone cerebrali si mielinizzano, variano il loro metabolismo, si collegano ad altre zone nel corso della crescita, ecc, permetterebbe forse di capire meglio quel gran calderone denominato"disturbi evolutivi globali" o "disturbi pervasivi dello sviluppo" o "sindromi dello spettro autistico".

12/12/08

...continuando a parlare dei disturbi motori..


Inoltre, ognuno di questi disturbi può riguardare selettivamente solo alcuni muscoli, anche molto piccoli, variabili da soggetto a soggetto. Possono essere anche fluttuanti, presentarsi o aggravarsi in condizione di stress, ecc. Nel caso delle persone con autismo, si è constatato che la tipologia e l'intensità di tali disturbi può variare anche per lo stesso soggetto in periodi diversi della sua crescita. Molti di questi problemi fisici che colpiscono il soggetto autistico sono noti sotto il nome di "segni neurologici minori", dove "minori" si riferisce al fatto che sono meno visibili di qeulli "maggiori", ma possono ugualmente dar luogo a situazioni di handicap importanti.

...disturbi motori dell'autismo..


Per quanto riguarda i problemi fisici correlati all'autismo, salvo casi di polihandicap, essi sono di origine centrale: i difetti non stanno nelle ossa, nei muscoli o nel sistema nervoso periferico, ma nel sistema nervoso centrale(cioè nel cervello), proprio come in tanti altri casi di malattie genetiche che influiscono sul suo sviluppo o di cerebrolesione precoce. Essi, inoltre, sono multiforme; per esempio:

-ipotonia (tensione muscolare insufficiente)

-ipertonia (tensione muscolare eccessiva)

-sincinesie (un movimento volontario in una parte del corpo ne provoca un altro, involontario, in un'altra parte del corpo)

-inversione dei riflessi (uno stimolo provoca un riflesso motorio inverso a quello normale)

-movimenti compulsivi, poco o per nulla controllabili dal soggetto, per esempio: spasmi, tics, tremori, ecc

-dis-cinesie (difficoltà a coordinare il ritmo e l'intensità dei movimenti)

-disprassie (incapacità di programmare alcuni movimenti diretti a uno scopo)

-aprassie (incapacità di iniziare certi movimenti diretti a uno scopo)

-mancanza di coordinamento (incapacità di gestire contemporaneamente i movimenti di diverse parti del corpo)

08/12/08

altri criteri diagnostici...


ci sono, inoltre, dei ritardi o un funzionamento anomalo di alcune funzioni, con esordio prima dei tre anni d'età. Queste funzioni sono :

-interazione sociale

-linguaggio usato nella comunicazione sociale

-gioco simbolico o di immaginazione

05/12/08

...terzo criterio diagnostico...


3) modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, che si manifesta con almeno uno dei seguenti sintomi:

-dedizione ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione

-sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici

-manierismi motori stereotipati e ripetitivi

-persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti

03/12/08

..criteri diagnostici

Continuando a parlare dei criteri diagnostici ci sono degli ulteriori sintomi da tenere in considerazione.
2)compromissione qualitativa della comunicazione manifastata da almeno uno dei seguenti sintomi:
-ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato
-in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissionedella capacita di iniziare o sostenere una conversazione con gli altri
-uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
-mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo.

02/12/08

...primi criteri diagnostici..


Perchè si possa parlare di disturbo autistico è necessario che ci siano:

1) compromissione qualitativa dell'interazione sociale, che si manifesta con almeno due dei seguenti sintomi:

- l'incapacità di utilizzare in modo adeguato lo sguardo faccia a faccia, l'espressione facciale, la gestualità e la postura per regolare l'interazione sociale

-incapacità a sviluppare rapporti con i coetanei con condivisione di interessi, attività ed emozioni

-mancanza di reciprocità socio-emozionale o assenza di modulazione del comportamento in accordo a contesto sociale;o debole integrazione di comportamenti sociali, emotivi e comunicativi

-mancanza di ricerca spontanea di condividere divertimenti o interessi o risultati con altre persone

..questo è il primo dei criteri diagnostici...successivamente affronterò gli altri....

altre nozioni piu specifiche...


"Disturbo autistico" è il termine tecnico con cui ci si briferisce all'autismo nel DSM IV(Diagnostic and Statistical of Mental Disorders-Fourth Edition, manuale diagnostico dei disturbi psichiatrici dell'American Psychiatric Association). Il disturbo fa parte di una categoria piu generale, i "Disordini generalizzati dello sviluppo"( o Disordini pervasivi dello sviluppo), e viene diagnosticato in base alla presenza di un certo numero di indicatori comportamentali presenti in ognuna delle aree dello sviluppo vista in precedenza......

01/12/08

..cenni storici


Prima del ventesimo secolo non esisteva il concetto di autismo e quindi molti casi potrebbero essere diagnosticati solo a posteriori. Lo stesso John Langdon Down, colui che scoprì la Sindrome di Down nel 1862, avrebbe diagnosticato più volte tale disordine nei casi da lui studiati. Il termine "autismo" deriva da un termine greco che significa "stesso" e fu inizialmente introdotto dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1911 per indicare un sintomo comportamentale della schizofrenia sui lavori svolti in precedenza da Emil Kraepelin. Il termine "autismo"come si intende negli anni attuali è stato utilizzato per la prima volta da Hans Asperger(1906-1980) nel 1938. In seguito si passò ad indicare una specifica sindrome patologica nel 1943 ad opera di Leo Kanner(1894-1981) che parlò di "autismo infantile precoce".